<@Bot> Gianluca2, con la schiena appoggiata allo schienale di un vecchio autobus a due piani, osservava le luci sfocate di Londra scivolare dietro i vetri appannati, mentre il ronzio del motore fungeva da sottofondo al silenzio del suo animo.
<@Padulo> Un'ondata di panico gli percorse la schiena, fredda e opprimente come l'aria condizionata dell'autobus.
<@CalippoSelvaggio> La consapevolezza che la sua situazione era più grave di quanto pensasse lo trapassò come una lama affilata.
<@Alice_> Non doveva stare lì, a metà strada tra il suo passato e il suo futuro, paralizzato dalla paura di fare la scelta sbagliata.
<@Patty77_> Il cuore gli batteva forte nel petto, un tamburo che gli ripeteva insistentemente: "muoviti, muoviti".
<@Alice_> Gianluca2, con un sussulto improvviso, si alzò in piedi, la sua mente invasa da un'unica, implacabile domanda: cosa doveva fare?
<@Patty77> Le parole di alice e patty77_, sussurrate come un segreto condiviso, gli giunsero alle orecchie, offrendogli un flebile raggio di speranza nell'oscurità della sua incertezza.
<@Sentenced> "Non puoi scappare dal tuo destino, Gianluca2," sussurrò una voce, profonda e familiare, come un eco del suo passato.
<@Sentenced> "Ma puoi sceglierlo," disse un'altra voce, dolce e gentile come un raggio di sole.
<@Sentenced> Gianluca2 si raddrizzò, gli occhi fissi sulle luci sfocate di Londra che scorrevano dietro i vetri appannati, e, con un'espressione determinata, si diresse verso l'uscita dell'autobus.
Hanno partecipato alla stesura: @Padulo, @CalippoSelvaggio, @Alice, @Patty77, @Sentenced
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